La privacy non esiste e non è colpa degli smart speaker

La privacy non esiste e non è colpa degli smart speaker

La privacy non esiste

Con l’avvento degli smart speaker (Google Home e Amazon Echo) molte persone sono terrorizzate dalla loro privacy.

Complici anche i Media: sempre di più sono gli articoli, i Talk o i servizi agli svariati telegiornali, i quali parlano di come questi smart speaker, ed altri prodotti smart di casa, possano in qualche modo interferire con la nostra privacy.

Io sono fermamente convinto che la privacy non esiste più da quando internet esiste, più precisamente dal 30 Aprile 1986 (data del primo collegamento ad internet in Italia).

In soli 32 anni l’evoluzione tecnologica e la medicina hanno fatto passi da gigante, soprattutto nell’ultimo decennio, nessuno si aspettava un progresso così rapido (almeno io non me lo aspettavo).

In poco tempo ci siamo abituati a tecnologie sempre più sofisticate: basti pensare che fino a dieci anni fa non si pensava mai di parlare con un oggetto, di sperimentare la guida autonoma, di pilotare un drone con fotocamera integrata ed altri milioni di sensori integrati, di usare il VR comodamente a casa o addirittura in giro e tantissime altre cose.

Per non parlare poi della qualità video: fino a 17/18 anni fa in giro trovavi ancora le tv con il tubo catodico, mentre ora sono tutte ultra sottili e con risoluzioni e tecnologie pazzesche (Full HD – 4K – 8K ed in grado di connettersi ad internet).

Io penso che gli smart speaker hanno ben poco a che fare con la violazione della nostra privacy, o meglio, in parte potrebbero violare la nostra privacy ma ritengo che ci sia ben altro a farlo.

In primis il dispositivo che abbiamo sempre con noi: lo smartphone.

Lo smartphone è il nemico numero uno della privacy: quando lo accendiamo per la prima volta dobbiamo per forza creare un account Google o Apple e, con la creazione di un account, automaticamente i dati saranno online (nome, cognome, data di nascita, luogo di nascita, residenza, numero di telefono, etc..).

Questo è solamente l’inizio, grazie infatti a tutti i sensori e alle tecnologie integrate nello smartphone, possiamo essere sempre tracciati e spiati in qualsiasi momento.

Ecco alcuni degli esempi pratici per cui lo smartphone è il nemico numero uno della privacy:

  1. Moltissimi smartphone hanno più di un microfono e con riduzione del rumore ambientale: questo vuol dire che la qualità audio è molto elevata e i microfoni sono in grado di captare ogni singola parola ed isolare il rumore ambientale;
  2. Uno smartphone ha più di una fotocamera e spesso e volentieri arrivano ad una risoluzione video 4K: non solo ci possono sentire, ma anche vedere grazie alle fotocamere integrate (sia quelle posteriori, sia quelle anteriori) che molto spesso raggiungono qualità video davvero molto molto elevate;
  3. GPS integrato: ogni nostro spostamento è tracciato grazie al gps integrato nello smartphone, ed anche se si disattivasse la localizzazione, sei sicuro che non tracci proprio nulla?;
  4. Sensori integrati: anche gli smartphone di fascia bassa hanno una miriade di sensori integrati come giroscopio, contapassi, NFC, etc..;
  5. Applicazioni: ogni giorno scarichiamo un sacco di applicazioni (che siano giochi, social, etc..) che ci chiedono di accedere alla fotocamera, al microfono, al gps e a tanto altro;
  6. Chiamate ed SMS: come si sa già da moltissimo tempo, tutte le chiamate e gli sms sono in qualche modo tracciati;
  7. Lo smartphone è sempre con noi, 24 ore al giorno 7 giorni su 7: non riusciamo più a staccare gli occhi dallo schermo, la prima cosa che facciamo e vediamo sia alla mattina che alla sera è lo smartphone.
    È un dispositivo estremamente utile ma anche estremamente pericoloso se troppo abusato.

Questi, come ho detto, sono solamente alcuni degli esempi, ne volete altri? Eccoli:

  1. Account (in generale): come ti ho detto prima, per attivare uno smartphone dobbiamo avere un account (Google, Apple o altro) nel quale andremo ad inserire tutti i nostri dati (nome, cognome, età, sesso, data di nascita, etc..).
    Quest’ultimi saranno automaticamente online non appena avremo creato l’account.
    Questo è solo l’inizio: molti di voi avranno un account FaceBook, Twitter, Instragram, mail, Spotify e tantissimi tantissimi altri, no? Bene, sei sicuro che uno di questi servizi sia sicuro al 100%?!;
  2. Account Mail: al giorno d’oggi avere un account di posta elettronica è praticamente fondamentale, tutte le mail ed i suoi contenuti sono online. Chi ti dice che quelle mail non vengano “spiate”*? Per non parlare degli eventuali Spam e truffe!.

*Il termine spiare non vuol dire necessariamente che dietro ci sia una persona fisica a leggere tutte le conversazioni, anzi sarebbe impossibile!
Per questo motivo l’intelligenza artificiale viene in soccorso e, attraverso svariati algoritmi, la macchina riesce ad elaborare tantissimi dati in pochissimo tempo.

Questo solo per quanto riguarda lo smartphone, ma ci sono tantissimi dispositivi che usiamo tutti i giorni che interferiscono con la nostra privacy, un esempio? Il Computer: un dispositivo utilizzato quasi quanto lo smartphone, nel quale però, al suo interno ci sono molti più contenuti sensibili (file di lavoro importanti, file in generale, foto, video e tantissimo altro)!

Dopo quello che hai letto vorrai buttare tutto, compreso lo smartphone, vero?

Ti do un’altra notizia: la privacy, almeno fuori da casa, non esiste!

Sempre più spesso, in ogni angolo (o quasi) di una città o un paese, c’è almeno una telecamera: sarai quindi sempre e costantemente spiato!

Quindi, sei ancora terrorizzato e convinto che gli smart speaker (Google Home o Amazon Echo) o altri dispositivi intelligenti di casa, siano la vera minaccia per la nostra privacy? Sei ancora convinto che esista la privacy?

Denis Gargano

Denis Gargano

Content Creator e Copywriter a Bologna: grandissimo appassionato di Fotografia, Videomaking, Tecnologia, Videogames, Marketing e molto altro.